
In questo scritto Winnicott sottolinea l’importanza per lo sviluppo del bambino dell’affidabilità e della fiducia da parte dei genitori per creare un ambiente sufficientemente buono. Sufficientemente buono significa assicurare la prevedibilità del comportamento ed essere se stessi nella relazione adulto- bambino.
Il processo di crescita e l’ambiente
Se da un lato, il processo di crescita si riferisce alle tendenze innate che esistono in ogni bambino, dall’altro l’ambiente è costituito appunto dai genitori e dalla famiglia in generale. È dall’interazione tra queste due forze, la tendenza innata del bambino e l’ambiente, che si genera lo sviluppo di quel specifico bambino.
A poco a poco che il bambino cresce, il suo ambiente diventa sempre più vasto fino ad includervi la scuola e la società. Ma per il lattante o il bambino piccolo sostanzialmente l’ambiente è dato dalla famiglia, in particolare dalla madre, il cui compito è quello di proteggere il bambino dall’imprevedibilità.
Se ad esempio, il bambino a due anni è ospedalizzato e non può stare per un periodo di tempo prolungato con la madre, nonostante riesca per un iniziale periodo di tempo a tener viva l’immagine mentale della mamma o a tenerla presente nel sogno e nel gioco (realtà psichica interiore), dopo quest’esperienza di separazione prolungata può modificare il processo di crescita, in quanto altera l’integrità del bambino.
Quest’esempio dimostra come, nonostante la presenza di un ambiente sufficientemente buono per quanto riguarda la prevedibilità e una buona capacità previsionale del bambino, l’interferenza di un’esperienza di non affidabilità (l’ospedalizzazione) interrompe il processo evolutivo ed indebolisce la sensazione “io sono, io esisto”.
L’autore sottolinea come lo stress non è dato soltanto dalle tensioni intrinseche, ma è anche conseguenza di carenze parziali o gravi da parte dell’ambiente. Tali carenze sono intese come non affidabilità ed imprevedibilità.
Dott.ssa Ornella Mazzoni Psicologo e Psicoterapeuta